I food blogger, con i loro testi, foto e/o video, devono riuscire a sollecitare tutti i sensi: vista, gusto, olfatto, tatto e udito. Ma un/a food blogger cosa fa? Questa e la seconda parte dell’articolo dedicato alla professione di food blogger, clicca qui per leggere la prima.
Che tipo di studi deve intraprendere?
Corsi specifici e ben strutturati non ce ne sono, almeno per il momento. Per cominciare, potresti partire con dei seminari/workshop, leggere più blog possibili (è un buon modo per imparare, essere aggiornato sui vari argomenti, stili di scrittura e/o immagini). Più interagisci con gli altri, più sei informato, fai la tua analisi di mercato e conosci i blog concorrenti.
Leggi anche di cultura, moda, casa, design, bellezza, stile di vita, motori, fai da te, ecc. Hai visto mai che qualcuno dei soggetti trattati possa esserti d’ispirazione?
Raccontare il cibo non è così facile come potrebbe sembrare. Come si descrive l’emozione di un boccone in modo tale da far venire l’acquolina in bocca al lettore? In quanti modi puoi dire che qualcosa è davvero buona, senza ripeterti? Mai abbastanza, ma si può imparare.
Cosa puoi fare? Studia
- come scrivere le ricette e ampliare il tuo vocabolario;
- le tecniche di scrittura creativa ed efficace;
- l’importanza dei contenuti.
- Fotografia e video making. Sai già come fotografare il cibo?
- Quanto conosci di Food Styling e/o Prop Styling?
- La struttura di un articolo e la SEO (Search Engine Optimization).
- Gli strumenti di analisi, le parole chiave, le tag, ecc.
- L’importanza dei social network e come scrivere dei post ad hoc per le varie piattaforme.
- Gli aspetti legali del mondo online.
- Le basi della lingua inglese.
“Capacità di scrivere, e di utilizzare i principali canali social. Studiare tutta la parte del web e della manutenzione del sito, ma anche un po’ di storia e cultura gastronomica non farebbe male.” (Vittoria Tassoni)
L’uso dell’inglese è diffusissimo, non sempre è possibile trovare un equivalente nella propria lingua per far riferimento a vocaboli nati in culture e contesti diversi.
Ecco alcuni dei termini che ogni blogger dovrebbe conoscere: analytics, tag, alt, SEO, backlink, SERP, contenuto pillar, topic, cluster, host (o host web), domain authority, html, podcast, mailing list … (Questo non vuole essere in alcun modo un elenco esaustivo, ma credo basti per far riflettere).
Quanto si guadagna come food blogger
Quello del food blogger è un percorso che può essere molto gratificante e, spesso, può trasformarsi in fonte di reddito.
Quanto si guadagna? Non ci sono riferimenti precisi sui guadagni, ed è una domanda alla quale si è un po’ restii a rispondere, anche perché spesso le cifre sono molto basse. Naturalmente, non tutti i blog di cucina si trasformano in carriere a tempo pieno e ben pagate.
“Le competenze del food blogger devono essere tante e non riguardano solo la cucina e la conoscenza delle materie prime. Bisogna saper scrivere (meglio se secondo le regole SEO) e bisogna sapere come si scrive una ricetta; bisogna saper fare un impiattamento almeno decente, allestire un minimo di set e saper fare le foto; anche un po’ di post produzione non è male come competenza.” (Niva Florio)
Cominciare a trarre guadagno con il blog è complesso, c’è un’alta correlazione tra tempo, impegno e denaro. Più pubblichi, più lettori hai, più visite riceve il tuo sito, e più diventi appetibile ai potenziali inserzionisti e sponsor, e più soldi puoi guadagnare. Il segreto del successo è avere un impegno granitico.
Potresti partire con Google Adsense (popolarissimo servizio di pubblicità); poi ci sono i contest, le sponsorizzazioni, i banner pubblicitari, le donazioni, il crowdfunding, le ricette per il settore HO.RE.CA. (acronimo di Hôtellerie-Restaurant-Café/Catering); ma anche la vendita di corsi, prodotti, coaching, consulenze.
Ricordati che sviluppare una tua mailing list il più grande possibile è molto importante: è uno dei tuoi beni più preziosi. Un adagio del marketing dice: “Money is in the list!” (I soldi sono nella lista).
Come si trova la Food Blogger che fa per te
La food blogger crea contenuti in una nicchia di mercato ben satura, dove tutti hanno una ricetta di cucina o altre particolarità da vendere, o un trucco per coltivare e cucinare verdure, o altro.
In questa marea di blogger, le aziende hanno il vantaggio di poter scegliere con chi lavorare. Perché dovrebbero voler te quando hanno letteralmente centinaia di altri blogger che bussano alle loro porte? È il tipico caso di domanda e offerta.
“In questo mega calderone di food blogger più o meno bravi non è semplice emergere. Indubbiamente se sfrutti tutte le nuove tecnologie ed i social, hai qualche possibilità in più.” (Agostino Budelacci)
Perché le società comincino a vederti come un influencer ed eventualmente a proporti collaborazioni, o viceversa. hai bisogno di un gran numero di follower.
Scopri il tuo punto di vista o il tuo stile, sono unici. Per catturare l’attenzione, devi trovare il modo per distinguerti, perché è questo che fa la differenza: la chiave è vendere un sogno.
È un po’ come correre una maratona, si parte con migliaia di persone, sapendo che non tutte arriveranno al traguardo. Quelli che ce la fanno arriveranno in tempi diversi, dipende da quanto si sono allenati.
Ogni percorso è diverso e, se pensi che le persone che potrebbero relazionarsi a te sono tante, il pubblico potenziale è enorme, tutti hanno bisogno di mangiare. Il mercato è grande e ce n’è per tutti.
Ricordati di fare molta attenzione affinché l’entusiasmo iniziale non si esaurisca.
“[Per essere notato] Ogni food blogger deve avere una propria caratteristica particolare, una sua tipologia. Io sto puntando sulla qualità delle materie prime e nel consigliare come preparare cibi sani anche si ha poco tempo perché si lavora… E se hai la fortuna di essere notato, di piacere e di essere letto e allora ecco che viene scoperto un altro food blogger.” (Maria Rosaria De Luca)
E poi c’è l’AIFB, Associazione Italiana Food Blogger, (nata il 16 novembre 2013) che potrebbe esserti di grande aiuto.
Blog Timeline
Vuoi conoscere quand’è la prima volta che si è parlato di blog e di food blog?
- 2 luglio 1997 – L’inizio del food blogging ci riporta all’estate del 1997, quando Jim Leff e Bob Okumura fondarono Chowhound, un forum online di discussione sul cibo a New York City.
- 17 dicembre 1997 – Jorn Barger conia il termine “weblog”. La parola nasce per descrivere ciò che stava facendo nella sua pagina web pionieristica “Robot Wisdom”. Web logging = weblog = blog
- 23 agosto 1999 – Viene introdotto Blogger, un software specifico per i blog sul Web, di Pyra Labs.
- October, 1999 – David Lebovitz, un noto pasticciere californiano, inizia a pubblicare il suo blog, diventato poi un sito molto influente.
Tanti pensano che il food blogging sia un modo semplice per guadagnare con poco lavoro e tanti vantaggi. Au contraire, ci vuole dedizione, perseveranza e costanza, deve essere interessante ed entusiasmante sia per te che scrivi, che per chi ti segue.
Ovviamente ci sono tantissime altre cose da considerare ma, se pensi di aprire il tuo blog di cucina e diventare un/una food blogger, queste sono considerazioni da tenere a mente.
Perché lo faccio? Perché amo farlo. Anche se impegnativo, se richiede una presenza costante, se bisogna sempre restare aggiornati su tutto ciò che rientra nel mondo food o che gira intorno ad esso, non riesco ad immaginare un giorno in cui non mi dedicherò più a questo. (Sabrina Pignataro)
Se sei appassionato di cibo e tutto ciò che lo riguarda, hai discrete capacità di scrittura, il blog potrebbe sicuramente essere un percorso di carriera per te.
Benvenuti nel grande famiglia dei food blogger!
Link utili su OttimoBlog:
- Come fotografare il cibo (parte 1)
- Come fotografare il cibo: dall’illuminazione alla post-produzione (parte 2)
- Professione Food Stylist: chi è? (parte 1)
- Professione Food Stylist: cosa fa? (parte 2)
Un pensiero su “Professione Food Blogger: cosa fa?”