Ne approfitto per fare un po’ di mu-si-ca nell’ipotesi che mi ascolterai…
Ne approfitto per scrivere qualcosa, nell’ipotesi che mi leggerai…
Per chi scrivi?!
Per chi vìola il tuo diario.
Per quello che vorresti fosse il tuo amante.
Per il tuo amore del liceo che non sai neanche se è ancora vivo, ma non si sa mai.
Per quella stronza che era la tua migliore amica e che si è persa una vita fa.
Per ricordare i parenti perduti e per dire ti voglio bene a quelli che ancora ci sono ma a cui non lo dici per colpa di quello strano, assurdo, insensato pudore sentimentale che non ho capito chi te lo ha inculcato.
Chi dice di scrivere per se stesso, mente!
… la playlist “soulful invaders” di Spotify non mi fa pensare, viro su un “late night jazz”…
Esco. La luna è posizionata perpendicolarmente alla stella più luminosa, in basso, uno spicchio sottilissimo, una lama.
Intorno nuvole grigie in ordine sparso e un tramonto in tonalità arancio-fucsia.
Deve essere questo quando dicono”Sii nel momento presente”. Mi riempio gli occhi del colore del cielo, del profumo delle rose che vince anche sulla mascherina, non penso a null’altro, al massimo canticchio una canzone di Sergio Caputo che affiora in modo talmente spontaneo che è nel momento presente anche lei.
Canticchio, assorbo la bellezza del mondo, raccolgo le cacche dei miei cani e mi faccio tirare fino a casa consapevole che, per almeno 15 minuti, sono stata, qui e ora, felice.
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