9/4/2020
L’ultima volta che sono stata a Palma di Mallorca da Francesca, nel suo negozio di mobili e di oggetti stupendi c’era un quadro piuttosto grande di un artista contemporaneo che lavora con una tecnica che io non conoscevo. Trasporta le foto su tela e ci “lavora” sopra.
Il quadro in questione rappresentava un busto femminile nudo. La tela era completamente grigia e i tratti del busto si potevano appena percepire. La particolarità dell’opera stava nell’applicazione di un seno di gesso bianchissimo, uno solo, sul seno sinistro. Quel tipo di semplicità alla Giorgio Armani. Insomma, mi piaceva.
Appena l’ho visto ho detto a Francesca “ma sono io!” e ci siamo fatte una risata perché è vero che sono io.
Anche io ho una installazione al posto del seno sinistro. Prima la chiamavo ricostruzione, ma dopo il quadro con il seno di gesso ho deciso che anche il mio seno sinistro sarebbe stato un’opera d’arte.
Ed è giusto che si veda la differenza, proprio come la sezione restaurata di un affresco. Se osservi da vicino, vedi quella tecnica di righine sottili ravvicinate che, da lontano, creano l’inganno della perfezione. E’ per indicare che proprio lì c’è stato un intervento di restauro. Come dire : gioco sulla dichiarata, ma tengo le distanze.
Quindi, finita questa benedetta quarantena, chi avrà l’ardire di avvicinarsi abbastanza da vedere la parte restaurata sono sicura che converrà con me che è un’opera d’arte, magari arte contemporanea, ma sempre arte. Una “installazione” per ricordarmi di avere cura di me!
#miprendocuradime
Photo by Denis Oliveira on Unsplash