07/04/2020
Siamo al giorno 27 di questa quarantena e di questa parte di Italia. Nell’altra parte, al nord, hanno iniziato prima. Sono circa al 31esimo giorno.
Io leggo qualunque cosa che riguardi oli essenziali, alimentazione a base vegetale in tutte le sue declinazioni, i “classici” della crescita personale, i classici della letteratura italiana e non, le etichette del cibo e quelle delle creme, faccio yoga online con due insegnanti diversi , registro pillole video sull’alimentazione per i miei quattro follower, scendo (come si dice nel profondo sud) i cani due volte al giorno e frusto i pernienteveganifigli per farli studiare.
E fin qui direi niente di nuovo.
Faccio anche un’altra cosa. Guardo il telegiornale una volta al giorno.
Questa pratica mi porta ad avere dei flashback di 1984 di Orwell. L’ho letto molti anni fa (era estate e aspettavo che nascesse Cosimo, quindi sono passati quasi 14 anni) e ho dei ricordi vaghi. Mi sovviene la parte sulla revisione dei libri e dei giornali e la diffusione pilotata di notizie. Notizie buone o cattive a seconda dell’andamento umorale del popolo. Troppo depresso tiriamolo un po’ su, troppo allegro tiriamolo un po’ giù. Confinato nei propri territori senza possibilità di spostamento, la ginnastica la mattina attraverso lo schermo, l’amore clandestino consumato in un bosco.
Tutto qui, niente di più di qualche baluginio.
Certo se mi tornava in mente Ovo Panzone era meglio.
Photo by Florian van Duyn on Unsplash