26/03/2020
Due settimane +1. 15 giorni da quando ci siamo chiusi in casa in religioso rispetto delle regole.
L’interruzione della scuola è stata forse la cosa più destabilizzante. I pernienteveganifigli sono caduti in un torpore vacanziero che è stato interrotto, con loro grande disappunto, dalla riprese delle lezioni online.
Due giorni per capire con quale piattaforma collegarsi, e una decina per inculcargli che non sono in vacanza. E ancora non hanno capito bene.
Quindi “a Mà sei un accollo (è la frase di questo periodo), sei una rompiballe, lo faccio dopo, fra un’ora, fra cinque minuti, ancora un attimo, nun me va, siiiii mo lo faccio” (perché mio figlio quello grande parla in romanesco che i coatti di zona, davanti a lui, impallidiscono) , e appena scatta l’urlo DEVI FARE I COMPITI ecco lo sprazzo british “non devi urlare con me!”…eh no, qui non arriviamo alla fine della terza settimana, finisco sui giornali prima…ma mi ricompongo e proseguo con i magnifici incastri delle video chat con le maestre del pernienteveganofiglio2. Quinta elementare. Devi stare sul pezzo perché possono comunicarti una call anche in tempo reale e devi essere pronta al collegamento fulmineo.
E poi, pranzo (o cena) : “cosa mangiamo?, non c’è niente da mangiare, quello non mi piace, no quello piace a lui non a me, ma sempre la pasta?, te sei la queen dei pancakes ma la farfrittata nun la sai fare, sta roba vegana te la mangi te” etc, etc, etc.
Meno male che ci sono i cani. Mi vogliono bene e, due volte al giorno, mi portano a fare la passeggiata!
Photo by Zakaria Zayane on Unsplash