19/03/2020
Cercavo un libro nella libreria in sala. E’ grande e in alcuni punti, vista la profondità delle mensole, ho disposto i libri in due file, una dietro e una davanti. In quella davanti ci sono i libri che probabilmente consulterò, in quella dietro i libri “improbabili”. In alto, sempre su due file (non per probabilità ma solo per motivi di spazio) ci sono i fumetti del mio ex marito che mi ricordano che la primavera è qui e che le cose vecchie devono lasciare spazio alle nuove. Nel mio densissimo piano settimanale inserisco “repulisti della libreria” (vocabolario : sta a indicare una drastica e radicale eliminazione allo scopo di metter ordine in qualcosa).
Poi mi accorgo che i libri non hanno più una disposizione logica, almeno della mia logica! E mi ricordo, come un flash, la ragazza che spolverava tirando giù i libri per pulire, per poi riposizionarli, horribile visu, senza alcun criterio. Un Hesse vicino a Kundera, un Asimov vicino a Baricco, un altro Hesse vicino a Faletti, Amado, uno dei miei preferiti, sparpagliato ovunque. I libri di Sellerio, però, sono stati messi tutti vicini in uno sprazzo di puro estetismo. Il blu incontra anche i gusti di chi non legge. Almeno quello.
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