Un bell’articolo nel periodo di Natale è doveroso.
Potrei parlare di cibo, di un bel pranzo di Natale vegano, magari gluten free.
Ma la verità è che questa volta no, questa volta voglio parlare di non-consistenze.
Oggi voglio parlare di profumi e di odori.
Inizia tutto dall’odore per strada. La legna dei caminetti accesi , il naso freddo dell’aria che arriva dai monti. I cani con il loro odore che è solo loro, l’odore caldo della zuppa serale, con lo zenzero fresco che scalda.
All’ingresso l’odore secco dei termosifoni, Milo che arriva scodinzolando con la sua coda spelacchiata da vecchio, e un alito che riconoscerei fra mille. Dalla stanza del pernienteveganofiglio#1 arriva puzza di sigaretta, l’aria stantia mista a odore di piedi dalla stanza del pernientevegano#2, odore di panni accumulati nel bagno che la lavatrice è rotta e quella nuova non arriva neanche con Babbo Natale. Bastardi.
Accendo i fornelli, l’acqua per la pasta appanna le finestre e odora di sale. Il cibo dei cani che verso nelle ciotole è disgustoso : l’unico motivo per cui non vorrei essere un cane. C’è odore di zucchero a velo misto a vaniglia, che i ragazzi hanno finito il pandoro quotidiano a rimarcare che la loro digestione è giovane come loro. I broccoli al vapore che se ti piacciono è un buon odore, se no “madonna che puzza”.
La sauna finlandese non mi manca più, tanto è in salotto. Basta sedersi sul divano e respirare l’abete siberiano che ho messo in diffusione, che a cambiare la destinazione di una stanza bastano due gocce di olio essenziale.
E poi la tisana che sa di limone, zenzero e chiodi di garofano, la torta di pere che profuma di cannella, il pane che odora di toast, il riso che odora di amido e di nocciola.
E all’improvviso mi viene in mente che il miglior profumo del mondo era quello di mia mamma. Io lo chiamavo “odore di mamma”. Me lo ricordo ancora.
Allora mi dico che anche i miei figli dovrebbero sentire l’inconfondibile odore della loro mamma e chiamo il pernientevegano#2 che mi odora il collo e dice “che buon odore hai, profumi di zia Ada!”
….ma vaffanculo!
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