04/04/2020
La colpa è delle scie chimiche, dalla terra piatta, è un complotto internazionale…no signori, la colpa è del fatto che io non sono stata programmata per far fare i compiti a un adolescente di 13 anni alto 1,87 che bestemmia tutto il tempo anche guardandoti in faccia, a sfregio. Che ridacchia tutto il tempo dicendo che sei tu che lo fai ridere mentre cerchi di spiegargli, con enorme fatica, le poche cose che ti ricordi e tu reciti la sfinge quando vorresti solo rompergli in testa lo sgabello su cui sei appollaiata.
Il mio unico contributo ai compiti di matematica (ho fatto il classico mica per niente) è quello di stare sul suddetto trespolo per fare la vigilante perché, se no, il pennellone dal turpiloquio facile si alza ogni due minuti, consulta il telefonino ogni 30 secondi e comincia ad accarezzare i cani che sono sempre una buona scusa per non fare le equazioni (ma erano equazioni? Boh!)
Toglietevi dalla testa, voi che studiate, che siete in pieno fermento educativo, che vi proiettate verso una luminosa carriera universitaria, dicevo, scordatevi che lo stiate facendo per voi, per avere una cultura, per (ahahahaha!!!) un lavoro. NOOOO! Lo fate solo perché vi servirà per aiutare i vostri figli a fare i compiti delle elementari prima, delle medie poi, sentendovi dire, fra le altre cose “ah mà, che ne sai de sta robba te” (sempre la sfinge per non dargli una testata sul naso, che in sto periodo manco al pronto soccorso possiamo andare).
Ergo, approdo a questo sabato di quarantena con la stanchezza di un portuale genovese addetto allo scarico delle cassette dalla frutta, ma senza muletto, belìn!
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