22/03/2020
E’ arrivato il signore delle bolle di sapone. Quello con i trampoli. Ha due stecche lunghe collegate da un filo. Riesce a produrre delle bolle gigantesche e ha deciso che dovevamo entrare in una di queste e rimanerci per un po’. “Starete più al sicuro. Finisce presto”.
Allora ci aggiriamo in questo spazio che è diventato senza tempo. Tante domeniche una dopo l’altra. Mio figlio Cosimo (il pernienteveganofiglio1) si sveglia sempre prima di me e comincia a camminate per casa. Da una stanza all’altra in una specie di moto perpetuo che si ferma solo per giocare alla Playstation e che neanche i compiti possono arrestare. Il passo è pesante. Sembra un enorme metronomo di quelli vecchi, con la bacchetta, che ogni tanto perdono un colpo. E’ un “allegro moderato” non c’è dubbio. Se fosse un animale sarebbe un puledro perché a volte scalpita e galoppa, letteralmente, andando a sbattere ora a uno stipite, ora a una sedia diventando un “allegro con brio”. E’ solo uno sprazzo però, che ritorna presto al suo andamento naturale.
Vinicio (il pernienteveganofiglio2) si alza con comodo e si aggira morbidamente per casa, niente ciabatte né calzini, la maglietta a maniche corte, che ha sempre caldo, lui. Se vuole qualcosa ti gira intorno mellifluo arrotolando la coda tra le tue gambe e facendo, all’occorrenza, le fusa. Non sono ancora riuscita a capire se è più gatto o più panda.
Io sono un’ape operosa, invece, in costante movimento. Peccato, però, che i fiori siano fuori dalla bolla!
Photo by José Fulgencio Orenes Martínez on Unsplash