Cocktail Martini & Co., bisognerà utilizzare il plurale per parlare di questo mixed drink, dove Co. sta per “compagnia bella” – sia per lo svariato numero di varianti, che per la compagnia interessante con la quale condividere un drink.
“La mia idea di buona compagnia consiste nella compagnia di persone intelligenti e ben informate e che siano abili nel conversare; questo è ciò che chiamo buona compagnia” (Jane Austen, Persuasione)
Con il nome “Martini” (che non c’entra niente con la marca di vermouth) i puristi considerano solo due tipi di cocktail: quello con gin e quello con vodka, a ogni versione è abbinato un vermouth (vino aromatizzato). In realtà tra libri e magazine online si trovano qualcosa come 200 versioni di questo cocktail.
Sarà che da quando James Bond ha gustato il classico Dry Martini sul grande schermo – “agitato, non mescolato” – è stato tutto un “fiorire” di nuove varianti (inclusa quella del Vesper di Casinò Royal), da servire rigorosamente nella sexy coupe a V, ribattezzata coupe Martini – sto parlando del bicchiere 😉
Anche i maglioni sono più sexy quando hanno lo scollo a V, non trovate? Ma torniamo a noi.

“Se non riesci a ripararlo con del nastro adesivo o un martini, non vale la pena ripararlo” 😉
Al di là delle preferenze di Mr. Bond, le opzioni per un Martini Dry classico (ma non troppo) sono:
- Metodo – il drink si può fare sia agitato che mescolato, ma anche versando gli ingredienti ghiacciati direttamente nei bicchieri altrettanto freddi.
- Base: gin o vodka + vermouth bianco secco.
- Proporzioni: da 1:1 (alcol – vermouth), fino a 5:1, di più e le gambe vanno per conto loro. C’è anche chi preferisce il Reverse Martini con 1 parte di gin e 2 di vermouth.
- Condimenti: qualche goccia di orange bitter (arancia amara), o acqua di salamoia. (*)
- Decorazione: un ricciolo di buccia di limone a bicchiere (non trattato, mi raccomando) + qualche oliva.
(*) Sono ingredienti che aggiungono un tocco molto interessante. L’orange bitter è stato abbandonato per decenni, ripreso solo recentemente da barman esperti. La salamoia crea il Dirty Martini.
La ricetta del nostro Ottimo Martini Dry conserva l’elegante semplicità dell’originale, ma ho sostituito le olive (che non posso mangiare), con un fiore di cappero conservato in salamoia, abbinamento azzecatissimo.
Penso che chi abbia messo un oliva nel primo Martini non aveva mai provato il bocciolo del cappero in conserva. Certo non ha la consistenza soda dell’oliva, ma è un fiore che aspetta solo di sbocciare, e questo è determinante nello sviluppo del delizioso sapore che lo contraddistingue. Provare per credere.
Com’è che si dice? “De gustibus non disputandum est” (non si può discutere sui gusti), appunto. E quindi ognuno si miscela il Martini che gli pare, più o meno vestito…
Avete visto dei magnifici bicchieri con lo stelo lungo e la coppa a V, da qualche parte ci sono rimanenze dei liquori che servono per un super simple cocktail, ma non avete l’attrezzatura per lanciarvi nel reame dei mixed drink?
No problem: ecco a voi una ricetta facile facile per un delizioso Dry Martini Nudo… Oh la la! Provare per credere 😉
Cheers and Happy Party!
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